Palazzo Pallavicino-061

Palazzo Interiano Pallavicino

Palazzo Interiano Pallavicino, è uno dei tre edifici collocati in Piazza Fontane Marose inseriti nella lista dei 42 siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Sulla facciata di Palazzo Interiano Pallavicino restano murate ancora oggi tre lapidi in marmo che attestano la costruzione nel 1206, la pulizia nel 1427 e il completo rifacimento del monumento nel 1559.
Nonostante le cospicue modifiche che sono state effettuate nel palazzo nel corso dei secoli, l’impianto architettonico del corpo principale dell’edificio si presenta ancora oggi come venne descritto da Pietro Paolo Rubens nella sua scheda inserita all’interno del libro “Palazzi di Genova”, il palazzo ha la particolarità di essere caratterizzato da due piani nobili, contraddistinti da due loggiati che aprono gli ambienti verso il bellissimo spazio esterno. Il giardino è costruito a terrazzamenti e si articola in verticale in due parti principali. In basso gli elementi più interessanti sono il loggiato esterno, il mosaico a risseu con il simbolo della famiglia Pallavicino e il bel ninfeo. La parte superiore, acquisita in un secondo momento nel 1798, si arrampica sulla collina dove ha sede Villetta di Negro sopra la quale si intravede il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone, realizzato nel 1971 su progetto dell’architetto genovese Mario Labò

AFFACCIATO SU PIAZZA FONTANE MOROSE E IL GIARDINO

Il piano nobile

Tutta la decorazione del primo piano nobile si riferisce alle storie tratte dall’Antico Testamento. Si tratta della vicenda di Saul e David, raffigurati nello scalone di accesso al piano insieme a una bella decorazione a grottesche anche in questo caso realizzate probabilmente dalla famiglia Calvi, ma con pesanti ridipinture ottocentesche opera di Federico Peschiera. Il primo vero ambiente del primo piano nobile, però, è il prezioso loggiato che si apre sul giardino retrostante. Il soffitto è contraddistinto da una volta a due campate con dipinti cinquecenteschi raffiguranti due Storie di David nei riquadri ottagonali al centro delle due volticelle. Nel primo il riferimento è all’Incontro tra David e Golia, nel secondo al Trionfo di David che, dopo aver mozzato la testa del gigante, viene accolto in festa a Gerusalemme. Intorno alle scene principali sono collocate altre otto Storie di David e quattro Virtù: Prudenza, Fortezza, Temperanza e Giustizia. Sul fondo della loggia è poi posizionata un’altra statua in gusto neoclassico, il Fanciullo con erma di Satiro, opera del ligure Pietro Costa.

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